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Imparare a progettare laboratori didattici

 Il laboratorio è una metodologia didattica basata sulla pratica del fare insieme, in cui ogni allievo diventa il protagonista del suo percorso, ma allo stesso tempo è parte di un percorso collettivo. Durante queste attività le differenze diventano varietà di soluzioni e idee, ricchezza di stimoli, scambio di buone pratiche e grazie al confronto diretto con i compagni, gli allievi imparano ad aiutarsi e a risolvere insieme i problemi. Questo modo di lavorare stimola il processo di acquisizione e di interiorizzazione dei contenuti e permette di raggiungere obiettivi diversificati, trasversali e integrati. 

Centrale diventa il ruolo del docente, che si adegua alle esigenze, ai tempi, alle proposte degli allievi. In sostanza il docente “scende dal palcoscenico educativo” e sposta i riflettori da sé stesso verso gli allievi, che da pubblico si trasformano in attori protagonisti. Il docente dismette i panni del leader, dell’esempio da seguire, e si trasforma in una guida, in una figura che aiuta a costruire cammini originali e personali, verso il raggiungimento di obiettivi educativi comuni.

I vantaggi del laboratorio didattico

  1. La proposta educativa viene presentata sotto una prospettiva interessante e divertente. Si chiede agli allievi di fare qualcosa che stimola la loro curiosità e li entusiasma, attivando risposte emozionali positive, che contribuiscono a interiorizzare meglio i contenuti e a memorizzarli con più facilità. Il percorso educativo assume i connotati di una scoperta. 
  2. Il gruppo di lavoro è incentivato all’ascolto e al confronto tra pari. Gli allievi spesso individuano approcci operativi diversi durante i laboratori, che aumentano le esperienze relazionali e creano affiatamento.
  3. Gli allievi imparano ad imparare. Questa è una delle otto competenze educative fondamentali individuate dall’Unione Europea. L’approccio pragmatico dei laboratori stimola gli allievi verso la costante ricerca di soluzioni. Tale aspetto è molto importante, soprattutto in un momento storico post pandemico che ha indotto bambini e ragazzi a vivere all’interno della propria confort-zone, a frustrarsi velocemente di fronte agli insuccessi, a non essere abituati a gestire gli imprevisti. Con i laboratori didattici gli allievi diventano man mano sempre più capaci di risolvere autonomamente i problemi e di prendersi delle responsabilità finalizzate al raggiungimento di obiettivi concreti.
  4. Si potenzia lo spirito d’iniziativa e di imprenditorialità. Anche questa è una delle otto competenze educative fondamentali individuate dall’Unione Europea. I laboratori spronano gli allievi a mettersi in gioco e confrontarsi con i loro interessi per elaborarli e coltivarli. Sono le esperienze legate alla pratica del fare, spesso, a far nascere passioni ed entusiasmi, determinanti per la costruzione di sogni e ambizioni.
  5. Si riduce la distanza pedagogica tra docente e allievo. Quando il docente scende dal palcoscenico, gli allievi sono più stimolati a dialogare, a esprimere opinioni, a esplicitare dubbi e curiosità, a raccontare sé stessi. Si crea un’atmosfera per certi aspetti più confidenziale e capace di tirar fuori anche emozioni profonde, in un ambiente collaborativo e coeso. 
  6. Le differenze uniscono e non dividono. Pongo come ultimo punto quello che a mio avviso è il più importante: durante i laboratori sono diverse le abilità richieste. Poiché nessuno è capace in tutto, come nessuno è deficitario in tutto, vengono valorizzate le competenze trasversali degli allievi. Ciò permette loro di ridurre discriminazioni e preconcetti, di sviluppare maggiore fiducia in sé stessi e negli altri, di accettare meglio i propri e gli altrui limiti, di essere più accoglienti, di socializzare di più, di trasformare insomma il contesto educativo in un posto più sereno, in cui stanno più volentieri.

Chi volesse attivare un percorso di progettazione laboratoriale, può contattarci all’indirizzo e-mail radicimobili@gmail.com.